venerdì 23 novembre 2007

Lì dove il mare scricchiola

Non puoi, non potete!
Il mondo gira sempre su sé stesso, ed allora ad ogni realizzazione si ricomincia e, per prima cosa, c'è da difenderla. Indicare e resistere, senza sapere bene come. E se fosse solo un annaspare nuotando in cerchio? È lecito questo dubbio?
Giorni di abbandono dopo Genova, ribattere agli insulti e poi la spossatezza. Senza il tempo di una riflessione. Da destra e da sinistra si avvertono cigolii di legno vecchio e marcio pronto ad abbattersi per l'ultima volta. In tutto questo non essere in grado di relazionarsi ad alcunché, come se d'improvviso tutto fosse diventato estremamente distante, o forse è stato allontanato di proposito in mia assenza.
Chiedo solo tempo, forse da troppo tempo.

Ma a chi sto parlando?

domenica 18 novembre 2007

Genova mare calmo - 17/11/2007

Appena rientrato da Genova.
La stanza è fresca ed aiuta a raccogliere sensazioni ed umori per trasformali in pensiero verbale, ma forse è troppo presto. Non c'ero a Genova nel 2001. Ero altrove, con gli occhi che vedevano e negavano. Scrivo e solo scrivendo inizio ad afferrare il senso di quello che provo. Non è stato quello che mi aspettavo. Mi aspettavo sensazioni molto più dirette, nodi allo stomaco, lacrime agli occhi. Niente di tutto questo, complice la bella atmosfera distesa, la buona compagnia e le focacce genovesi. Forse questa separazione è veramente reale oggi, non lo so, ma sono felice. E in quel corteo, dalla coda alla testa, pur nelle differenze, mi sentivo a casa. L'ho percorso tutto con compagni di strada variabili e restando qui e là ad osservare un gruppo di persone, ad ascoltare una banda, a parlare con qualche compagno.

E ora penso a questi che erano nel corteo. Ai tanti di loro che a Genova nel 2001 c'erano. Alle facce di alcuni di loro quando siamo scesi dal treno al primo urlo "Carlo è vivo...". Agli occhi e alle due parole di uno di loro quando, svoltato l'angolo, si è aperta la piazza con i camion, le bandiere e il mare dietro: i suoi ricordi. E poi? "Gioa di vivere ragazzi" ha detto uno e questo è stato.

Certo, è solo uno slogan. Per le strade di Genova sei anni fa è morto veramente qualcosa che adesso non c'è più, non solo Carlo. Eppure la rabbia non si è trasformata in cieca violenza, non ieri. Certo, eravamo in molti di meno. Molti non ci sono più tornati per strada, molte di quelle esperienze sono fallite, troppo presto, eppure il corteo di ieri qualche risposta la data: non in termini politici, ma di vita.

Per quanto riguarda me, questo viaggio a Genova è stato solo un viaggio a Genova. Un punto d'arrivo e un punto da cui ripartire.