lunedì 2 aprile 2007

ASSASSINI (Contestazione a Bertinotti)

Un'immagine. Quella di Bertinotti che scende dalla sua macchina e si avvia a salire le scale della facoltà di lettere. Partono i cori e gli slogan. Qualcuno gli si avvicina e gli da un volantino, ma non gli da la mano. Bertinotti che entra in facoltà sormontato da facce urlanti e striscioni. Lo seguono. Entra in un'aula e lì, l'applauso. Le porte si chiudono. Chi non è dentro è fuori.

Quelli fuori un pezzo del movimento che vorrebbe rappresentare. Un pezzo della gente che non capisce e non vuole capire.

Quelli dentro un pezzo del macigno che ci soffoca e a cui resistiamo. Ciellini. Quelli contro l'aborto, quelli contro i dico, quelli contro l'evoluzionismo…quelli contro l'uomo.

Chi sono i violenti?

Non è l'immagine di un politico in difficoltà. E' l'immagine della crisi della politica. E' la realtà-verità della politica. Un'immagine che nega. Annulla. Un'immagine che urla più forte di noi studenti che urlavamo per non stare in silenzio. Studenti che rischiano di rimanere uccisi dalla non violenza che fa la guerra, come altri sono stati uccisi 30 anni fa.

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